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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

663222
Dossi, Carlo 15 occorrenze
  • 1879
  • Stab. Tip. Italiano DIRETTO A L. PERELLI - Ditta Libraria di NATALE BATTEZZATI
  • prosa letteraria
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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

E, la pròssima aurora, il Nebbioso ripigliava il cammino che movèa al villaggio. Fu detto già, ei vi scendeva di quando in quando, dalla fame

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palischermi pigliàrono spiaggia. Fu un serra serra l'accòglierli, fu un tumulto di affetti, cui riverenza era dèbole freno. Discèsero marinài, discèsero

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uguaglianza della miseria, fu d'uopo, riafratellando la roba, trarre la vita in una specie di comunismo. Infatti, le vettovaglie, che dovèan bastare a

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alla destra di lei, rigata di rosso. - Nulla! - rispose - un bacio di piombo. E lei stessa aprì arditamente la marcia. Fu raccolta di terra la

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deserta, pascolando col canto la sua amorosa mestizia, fu, a un tratto, da nerborute braccia afferrata, imbavagliata la bocca, rapita.

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come a cosa inattesa. Nè il Letterato parve meno sgomento. Tuttavìa, a ripigliarsi, fu il primo. Appuntò ratto il fucile verso il Beccajo e fe' fuoco

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E la pace fu, e, in gran parte, si dovette al Beccajo. Caso nuovo! quel Gualdo, cui, nell'offesa, mal soccorreva, per la tardità della idèa e la

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, fu, innanzi tutto, deciso di mèttere insieme una specie di capannone. Detto fatto, èccoli all'opra. Si ripèscan dal sonno i più al fondo, e da ogni

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offesa, bevi! - e, strappata di tasca una breve pistola, se la volse alla faccia. La giovinetta alzò un grido straziante: - T'amo! - fu il grido. Sparò la

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! temeva le proprie. Vedendo quell'angioletto dal latteo àlito e dalle succose carnine, che, benchè ignaro del male, gustava il bene, egli fu astretto

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perdonando, sanguinava quel cuore, e già il bersaglio era scarso a così spesse ferite. Venne una notte, in cui, a me nel bagordo, fu susurrato di un

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, passata nelle colture degli inimici e sopragiunta da questi, fosse stata lor tolta ... Fu, sull'istante, spedita una ambascerìa. Ma l'inviato non tardò a

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Letterato! - fu il grido. - E quì braccia! - urlò un uomo, alto-squassando un pugno massiccio, di quelli, che, se tòccano irati, ammàzzano; un uomo, il

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prolungarvi la morte, ma il vìvere. E però l'ìsola in cui vi abbiamo costretti, fu scelta in una tèpida, pingue, indisputàbile plaga. E insieme, vi si provvide

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arrugginita. Forestina la porse timidamente. Senonchè, pòrgergliela e sentirsi tornata la sicurezza, fu un punto solo. Il piede le si riaffermò; le si

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